Chi siamo - Tora Sushi Roma
Menu Principal:
Il ristorante Tora è all'avanguardia della cucina Orientale, specializzato principalmente in prelibatezze dal Giappone, ma include nel suo vasto e ricercato menu anche i piatti più prelibati della cucina Cinese, Indonesiana, e Tailandese. Tora nasce dall’idea di offrire piatti nuovi Giapponesi prendendo la sua ispirazione dalla tradizione ma proponendo anche piatti moderni e rivisitati. L’estetica e il palato si incontrano, grazie alla raffinatezza delle pietanze. I sapori sono armonizzati in una logica perfetta di equilibrio tra la tradizione e il nuovo, creando un sublime intreccio asiatico. La nostra cucina Giapponese sorprende per la sua ricercatezza e per la sua autenticità.
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Tora Sushi
Koji Nakai
Koji è il rinomato chef della cucina asiatica del ristorante Tora. Koji Nakai, nasce a Kobe in Giappone il 3/02/1984. Prendendo ispirazione dal nonno, sviluppa una grande passione per la cucina sin da piccolo, iniziando a lavorare da giovanissimo in diversi ristoranti giapponesi e presso il mercato ittico della sua città. Si specializza anche nella cucina italiana e decide di venire in Italia per approfondire le sue conoscenze. Nel 2008 arriva a Roma, la prima città italiana che visita e quella che resterà nel suo cuore più di tutte le altre. In Italia inizia a viaggiare e a lavorare in diversi ristoranti, prima in Toscana, poi a Udine, dove lavora in un ristorante italiano stellato, poi di nuovo a Roma dove inizia la sua esperienza come Chef nel campo fusion asiatico presso il ristorante Somo...
...Nel 2013, un’altra grande esperienza, la gestione di un ristorante che gli porta un grande successo. Due recensioni molto positive sul gambero rosso e una trasmissione che va in onda in Giappone sul ristorante e i suoi piatti creativi oltre che un articolo sulla famosa testata giornalistica nazionale “Asahi”.
Inizia a essere conosciuto e cosi arriva anche un’altra grande occasione, l’invito a lavorare presso l’ambasciata Italiana a Varsavia come Chef dell’ambasciatore. La nostalgia per Roma e per il lavoro nel campo della ristorazione erano troppo grandi e da qui la decisione di ritornare a Roma e rimettersi in gioco, iniziando la sua avventura con Tora, dove dopo numerose esperienze, dà origine a una cucina molto originale e creativa che prende ispirazione dalla sua terra d’origine.
Ayako Shimizu
Ayako Shimizu è la rinomata chef sushi del ristorante Tora. Nata in giappone, a maggio del 1973 a Osaka. Dopo l’università, ha fatto l’istruttore di Scuba Diving in Australia per 3anni, ottenendo la licenza per manovrare la nave di 1*classe. Proprio in questa occasione ha iniziato a svolgere la manzione di tagliatrice di pesce, decidendo poi di entrare nel mondo del sushi. Per sei anni ha imparato le tre qualità importante come la base, lo spirito e la tecnica del sushi grazie al Maestro Akihiro Ogawa nel ristorante Mikawa-Sushi di Osaka. Partita per l’Italia, e stabilitasi a Roma. Ha lavorato al ristorante Hamasei, Somo, e Sao (questo ultimo come supervisore).
Tora è un locale accogliente e raffinato.
La sua atmosfera orientale è creata da un ambiente semplice ma allo stesso tempo elegante.
Josè Arigoni
(Artista)
Si forma nel Liceo Artistico e all'Accademia di Belle Arti di Roma, sezione pittura. Finiti gli studi nel 2004 per tre anni, lavora come assistente di laboratorio nel corso di Incisione Calcografica. L'incisione è la materia prima della sua arte. Partecipa a una dozzina di mostre, collettive e personali, tutte a Roma, ma anche a Londra nel 2006, dove espone le sue incisioni alla galleria di Greenwich. Contemporaneamente coltiva un’altra sua grande passione, il design d'interni. Inizia a lavorare con le resine industriali, cercando un raccordo tra arte e lavoro. Porta le sue conoscenze pittoriche-artistiche, su un materiale plastico come la resina, così realizzando complementi d'arredo, pavimenti e installazioni dalle infinite possibilità creative. Arriva a fondere queste sue due passioni creando stampe calcografiche su carte cinesi fatte a mano, o immerse nella resina trasparente, permettendo così alle sue immagini incise di galleggiare nel vuoto e conservarsi per sempre.
